Come è possibile che una persona di
buonsenso creda che Ruby (Rubacuori) sia nipote di Mubarak? Come è
possibile che una persona di buonsenso pensi di imporre al Presidente
della Repubblica la concessione della grazia a tre giorni da una
condanna definitiva (ed in pendenza di altri giudizi con condanne in
primo grado)? Come è possibile confondere la persecuzione politica
con i delitti comuni di sfruttamento della prostituzione minorile e
frode fiscale?
Non è possibile e non accade, allora
vuol dire che i parlamentari italiani che si sono prestati a queste
ridicole e tragiche burle, di cui ci ride dietro tutto il mondo, non
sono persone libere poiché non possono essere privi di buonsenso.
Non sono liberi, è così, ma hanno
scelto di rinunciare alla libertà consapevolmente, dopo una
trattativa di compravendita: la libertà in cambio di un seggio
parlamentare. Un seggio che l'acquirente ha nelle proprie
disponibilità in quanto in grado di redigere le liste dei candidati
alle elezioni stabilendone l'ordine numerario. Il “porcellum”,
una legge elettorale che priva il cittadino elettore della facoltà
di eleggere i parlamentari, consente tutto ciò.
E non è solo Silvio Berlusconi a
godere di questi ignobili ed incostituzionali vantaggi. Tutti i
partiti, movimenti e formazioni civiche detengono questo potere
esercitato con maggiore o minore evidenza dal leader unico, ove
presente, o dalla leadership. Cosicché sono davvero pochi i
parlamentari disposti a mettere a rischio la propria rielezione
esercitando il mandato parlamentare in piena coscienza ed autonomia
di pensiero.
Infatti il “porcellum” nessuno lo
sta cambiando e fintanto che resterà i “pupazzi” parlamentari
saranno (in massima parte) spostati colà dove il capo vuole,
arrivando a compiere atti e manifestazioni di cui dovranno
vergognarsi per tutta la vita e, vi assicuro, dovranno farlo.
Sono scritti nella storia d'Italia i
nomi dei parlamentari che hanno votato la mozione: “Ruby nipote di
Mubarak”. Sono nelle teche della Rai e di tutte le emittenti
italiane e straniere e di internet, le immagini dei parlamentari
messi in bella mostra sulle scale del Palazzo di Giustizia di Milano
per rivendicare come una persecuzione giudiziaria ingiusta ciò che,
in primo grado, è stato giudicato reato meritevole di sette anni di
reclusione. Saranno altri e diversi i palcoscenici su cui verranno
portati ad esibirsi questi sfortunati personaggi ormai privi di ogni
parvenza di dignità e pronti a tutto pur di restare in quelle
“liste” in posizione “utile” per la rielezione.
Occorre liberarli, occorre che
l'elezione di chiunque ritorni ad essere determinata da un esplicito
e diretto pronunciamento dell'elettore. Sanno benissimo che, appena
ciò accadrà, non avranno scampo e torneranno a guadagnarsi la vita
lavorando, per quelli che un lavoro ce l'hanno. Gli altri, comunque,
avranno adeguate prebende e pensioni da non patire le sofferenze di
un Italiano medio.
Vedrete che appena eliminato il
“porcellum”, saranno molti di meno quelli che si esibiranno in
improprie manifestazioni di solidarietà ad un pregiudicato e molti
di più coloro che porranno mano ad una vera riforma della giustizia.
Concediamo la libertà ai parlamentari
di esercitare in piena coscienza un mandato ricevuto direttamente dal
popolo: abroghiamo il “porcellum” e vedrete che l'ovvio tornerà
ad essere ovvio per tutti
di Nicola Piccenna
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