sabato 3 agosto 2013

Parlamentari prigionieri consapevoli: liberiamoli!

Come è possibile che una persona di buonsenso creda che Ruby (Rubacuori) sia nipote di Mubarak? Come è possibile che una persona di buonsenso pensi di imporre al Presidente della Repubblica la concessione della grazia a tre giorni da una condanna definitiva (ed in pendenza di altri giudizi con condanne in primo grado)? Come è possibile confondere la persecuzione politica con i delitti comuni di sfruttamento della prostituzione minorile e frode fiscale?
Non è possibile e non accade, allora vuol dire che i parlamentari italiani che si sono prestati a queste ridicole e tragiche burle, di cui ci ride dietro tutto il mondo, non sono persone libere poiché non possono essere privi di buonsenso.
Non sono liberi, è così, ma hanno scelto di rinunciare alla libertà consapevolmente, dopo una trattativa di compravendita: la libertà in cambio di un seggio parlamentare. Un seggio che l'acquirente ha nelle proprie disponibilità in quanto in grado di redigere le liste dei candidati alle elezioni stabilendone l'ordine numerario. Il “porcellum”, una legge elettorale che priva il cittadino elettore della facoltà di eleggere i parlamentari, consente tutto ciò.
E non è solo Silvio Berlusconi a godere di questi ignobili ed incostituzionali vantaggi. Tutti i partiti, movimenti e formazioni civiche detengono questo potere esercitato con maggiore o minore evidenza dal leader unico, ove presente, o dalla leadership. Cosicché sono davvero pochi i parlamentari disposti a mettere a rischio la propria rielezione esercitando il mandato parlamentare in piena coscienza ed autonomia di pensiero.
Infatti il “porcellum” nessuno lo sta cambiando e fintanto che resterà i “pupazzi” parlamentari saranno (in massima parte) spostati colà dove il capo vuole, arrivando a compiere atti e manifestazioni di cui dovranno vergognarsi per tutta la vita e, vi assicuro, dovranno farlo.
Sono scritti nella storia d'Italia i nomi dei parlamentari che hanno votato la mozione: “Ruby nipote di Mubarak”. Sono nelle teche della Rai e di tutte le emittenti italiane e straniere e di internet, le immagini dei parlamentari messi in bella mostra sulle scale del Palazzo di Giustizia di Milano per rivendicare come una persecuzione giudiziaria ingiusta ciò che, in primo grado, è stato giudicato reato meritevole di sette anni di reclusione. Saranno altri e diversi i palcoscenici su cui verranno portati ad esibirsi questi sfortunati personaggi ormai privi di ogni parvenza di dignità e pronti a tutto pur di restare in quelle “liste” in posizione “utile” per la rielezione.
Occorre liberarli, occorre che l'elezione di chiunque ritorni ad essere determinata da un esplicito e diretto pronunciamento dell'elettore. Sanno benissimo che, appena ciò accadrà, non avranno scampo e torneranno a guadagnarsi la vita lavorando, per quelli che un lavoro ce l'hanno. Gli altri, comunque, avranno adeguate prebende e pensioni da non patire le sofferenze di un Italiano medio.
Vedrete che appena eliminato il “porcellum”, saranno molti di meno quelli che si esibiranno in improprie manifestazioni di solidarietà ad un pregiudicato e molti di più coloro che porranno mano ad una vera riforma della giustizia.
Concediamo la libertà ai parlamentari di esercitare in piena coscienza un mandato ricevuto direttamente dal popolo: abroghiamo il “porcellum” e vedrete che l'ovvio tornerà ad essere ovvio per tutti
di Nicola Piccenna

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.