sabato 31 agosto 2013

Regione Basilicata: Come utilizzare il giacimento di petrolio più grande d'Europa senza estrarre un solo barile di greggio

La Basilicata galleggia sul giacimento petrolifero più ricco dell'Europa continentale.
Il suo sfruttamento è disciplinato da un accordo firmato dall'ENI S.p.A. e dalla Regione Basilicata. Nell'accordo non è indicato a quale titolo una compagnia petrolifera privata (seppur con l'azionariato controllato dallo Stato) sottoscriva l'intesa che riguarda lo sfruttamento di un bene del sottosuolo, cioè di proprietà dello Stato Italiano. Nemmeno è specificato che l'ENI ha ricevuto una procura speciale oppure una delega a rappresentare lo Stato. E' invece scritto che ENI interviene anche per conto della Enterprise Oil, senza indicare a quale titolo questa compagnia straniera partecipi di un accordo tra lo Stato Italiano e la Regione Basilicata.
Il punto cardine del programma di chiunque voglia concorrere all'elezione del nuovo governatore della Basilicata, deve essere la ridiscussione dell'accordo per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi Lucani, risorsa strategica e fondamentale per il rilancio dell'Italia intera.
Una proposta concreta è certo quella avanzata qualche mese fa sul settimanale "L'Indipendente Lucano": l'emissione di "bond" garantiti dal valore del giacimento Lucano, che consiste in 900 milioni di barili, secondo dichiarazioni abbastanza recenti dell'ENI; mentre sarebbe compreso tra i 10 ed i 15 miliardi di barili, stando ad una pubblicazione effettuata dall'ENI/AGIP ai tempi del compianto Mattei.
I bond, con scadenze scaglionate in 20-30 annualità e garantiti dal petrolio, potrebbero essere collocati con tassi di rendimento molto bassi poiché gli investitori non solo non correrebbero rischi ma otterrebbero una garanzia in "barili" valutati al prezzo attuale che, alla scadenza renderebbero un ulteriore margine collegato alla rivalutazione del prezzo del petrolio.
L'enorme liquidità ricavata, nel caso si accertasse che la valutazione "Mattei" era corretta, consentirebbe di azzerare il debito pubblico Italiano ottenendo una liquidità aggiuntiva (derivata) pari al risparmio degli interessi che annualmente l'Italia paga per rinnovare il debito stesso.
Con questa enorme liquidità, l'Italia potrebbe avviare una politica di trasformazione della struttura di produzione dell'energia necessaria alla vita della nazione, migrando verso una totale produzione da fonti rinnovabili con l'utilizzo esclusivo di apparati di potenza basati su propulsori elettrici.
Alla scadenza dei bond, l'economia Italiana, affrancata dalla "bolletta energetica" che prevalentemente su paga a fornitori esteri (di petrolio, gas e/o energia elettrica), sarebbe certamente nelle condizioni di far fronte al rimborso degli stessi.
Il tutto senza estrarre un solo ulteriore barile di petrolio.
E pensate che un Paese completamente libero da emissioni inquinanti non diventi il paradiso desiderato da turisti e imprenditori di tutto il mondo? Senza considerare gli enormi e quantificabili risparmi sulla bolletta sanitaria!
Credo si tratti di una proposta semplice ma comprensibile.
Quale schieramento politico sarà disposto a farsene carico in vista delle imminenti elezioni regionali?
I Lucani, gli Italiani ed il mondo intero gliene sarà grato.

sabato 3 agosto 2013

Parlamentari prigionieri consapevoli: liberiamoli!

Come è possibile che una persona di buonsenso creda che Ruby (Rubacuori) sia nipote di Mubarak? Come è possibile che una persona di buonsenso pensi di imporre al Presidente della Repubblica la concessione della grazia a tre giorni da una condanna definitiva (ed in pendenza di altri giudizi con condanne in primo grado)? Come è possibile confondere la persecuzione politica con i delitti comuni di sfruttamento della prostituzione minorile e frode fiscale?
Non è possibile e non accade, allora vuol dire che i parlamentari italiani che si sono prestati a queste ridicole e tragiche burle, di cui ci ride dietro tutto il mondo, non sono persone libere poiché non possono essere privi di buonsenso.
Non sono liberi, è così, ma hanno scelto di rinunciare alla libertà consapevolmente, dopo una trattativa di compravendita: la libertà in cambio di un seggio parlamentare. Un seggio che l'acquirente ha nelle proprie disponibilità in quanto in grado di redigere le liste dei candidati alle elezioni stabilendone l'ordine numerario. Il “porcellum”, una legge elettorale che priva il cittadino elettore della facoltà di eleggere i parlamentari, consente tutto ciò.
E non è solo Silvio Berlusconi a godere di questi ignobili ed incostituzionali vantaggi. Tutti i partiti, movimenti e formazioni civiche detengono questo potere esercitato con maggiore o minore evidenza dal leader unico, ove presente, o dalla leadership. Cosicché sono davvero pochi i parlamentari disposti a mettere a rischio la propria rielezione esercitando il mandato parlamentare in piena coscienza ed autonomia di pensiero.
Infatti il “porcellum” nessuno lo sta cambiando e fintanto che resterà i “pupazzi” parlamentari saranno (in massima parte) spostati colà dove il capo vuole, arrivando a compiere atti e manifestazioni di cui dovranno vergognarsi per tutta la vita e, vi assicuro, dovranno farlo.
Sono scritti nella storia d'Italia i nomi dei parlamentari che hanno votato la mozione: “Ruby nipote di Mubarak”. Sono nelle teche della Rai e di tutte le emittenti italiane e straniere e di internet, le immagini dei parlamentari messi in bella mostra sulle scale del Palazzo di Giustizia di Milano per rivendicare come una persecuzione giudiziaria ingiusta ciò che, in primo grado, è stato giudicato reato meritevole di sette anni di reclusione. Saranno altri e diversi i palcoscenici su cui verranno portati ad esibirsi questi sfortunati personaggi ormai privi di ogni parvenza di dignità e pronti a tutto pur di restare in quelle “liste” in posizione “utile” per la rielezione.
Occorre liberarli, occorre che l'elezione di chiunque ritorni ad essere determinata da un esplicito e diretto pronunciamento dell'elettore. Sanno benissimo che, appena ciò accadrà, non avranno scampo e torneranno a guadagnarsi la vita lavorando, per quelli che un lavoro ce l'hanno. Gli altri, comunque, avranno adeguate prebende e pensioni da non patire le sofferenze di un Italiano medio.
Vedrete che appena eliminato il “porcellum”, saranno molti di meno quelli che si esibiranno in improprie manifestazioni di solidarietà ad un pregiudicato e molti di più coloro che porranno mano ad una vera riforma della giustizia.
Concediamo la libertà ai parlamentari di esercitare in piena coscienza un mandato ricevuto direttamente dal popolo: abroghiamo il “porcellum” e vedrete che l'ovvio tornerà ad essere ovvio per tutti
di Nicola Piccenna