“Spero che i tanti vip narrati in
Carta straccia mangino un po’ di rabbia per l’irriverenza di un
vecchio giornalista che non appartiene a nessun clan. E si diverte
ancora a tirare sassi contro i vetri blindati di molte eccellenze.”
Sono le Parole di Giampaolo Pansa a Radio 24 dove in compagnia di
Oscar Giannino. Interviene per presentare il suo ultimo libro
dedicato al mondo dell’informazione in Italia. “Carta straccia
non è un pedante trattato sui media. E un libro carogna, un racconto
all’arma bianca, sornione e beffardo, pieno di ricordi. Mette in
scena una quantità di personaggi, tutti attori di una recita alla
quale ho partecipato anch’io: l’informazione stampata e
televisiva, di volta in volta commedia o tragedia. Sono un signore
che ha trascorso cinquant’anni nei giornali, lavorando in molte
testate con incarichi diversi. Che cosa ho capito della mia
professione? All’inizio pensavo che avesse la forza di un gigante,
in grado di vincere su chiunque. Poi ho cambiato opinione: in realtà,
il nostro è un potere inutile, serve a poco, non conta quasi nulla
rispetto a quello politico, economico e giudiziario. Il perché lo
spiego in “Carta straccia”. Dopo un’occhiata al passato, la mia
prima macchina per scrivere e l’apprendistato ferreo imposto da
direttori senza pietà, vi compaiono i capi delle grandi testate di
oggi. E i misfatti delle loro truppe. La faziosità politica
dilagante. Gli errori a raffica. Le interviste ruffiane. Le vendette
tra colleghi. Lo schierarsi in due campi contrapposti, divisi da
un’ostilità profonda. Il centrodestra, dove si affermano Maurizio
Belpietro e Vittorio Feltri, con le campagne di stampa condotte senza
guardare in faccia a nessuno. E il centrosinistra, dominato dalla
potenza guerrigliera di Ezio Mauro e dalle ambizioni politiche di
Carlo De Benedetti, nemici giurati di Silvio Berlusconi”.