Sotto la Basilicata c'è il più
consistente giacimento petrolifero dell'Europa continentale. Una
fortuna per l'Italia in questi tempi di crisi, quando i governi delle
nazioni consorelle europee sono alle prese con tagli, tasse e
mancanza di risorse per la “crescita”. Negli anni sessanta,
Mattei vivente, la consistenza stimata del giacimento lucano (dati
Eni/Agip pubblicati) era compreso tra i dieci ed i quindici miliardi
di barili. Con le moderne tecniche di prospezione e ricerca, forse,
saranno ancora di più ma, prudentemente, anche 10 miliardi vanno
benissimo. Così il governo Monti, di elevata caratura tecnica, ha
subito varato una emissione straordinaria di Titoli di Stato
convertibili in petrolio. Ogni titolo corrisponde ad un barile di
greggio: per dieci miliardi di titoli. Con una simile garanzia i
titoli sono stati collocati sul mercato in meno di una settimana
rastrellando valute pregiate e non per circa 1.200.000.000 dollari
(mille miliardi di euro) con interessi da pagare inferiori al punto
percentuale annuo. Così, in una settimana il debito pubblico
italiano è dimezzato, liberando circa 60 miliardi di euro annui che
non saranno più pagati per interessi passivi ma verranno destinati
al finanziamento della tanto attesa “crescita” ed ad una
consistente riduzione del carico fiscale. Tanti gli interventi di
plauso al Capo del Governo ed alla sua squadra di Ministri anche se
molti a denti stretti. Gelidi i commenti d'oltre manica.
Tutto quanto innanzi potrebbe
essere vero ma, purtroppo, non lo è. Il giacimento, per l'amor di
Dio, c'è e, secondo alcuni ben informati, sfiora i 30 miliardi di
barili. Anche il Governo dei tecnici c'è davvero ed è
effettivamente presieduto dal Sen. Mario Monti (nominato all'uopo
senatore a vita, è la prima volta che un Presidente della Repubblica
Italiana nomina un senatore a vita con l'unico e dichiarato scopo di
conferirgli il mandato di formare una governo!). Le verità finiscono
qua.
Il giacimento petrolifero più
consistente d'Europa è stato concesso in “coltivazione” alle
solite “sette sorelle” che versano (allo Stato Italiano, che
riversa alla Basilicata) il 7% (alcuni dicono 10%, ma nessuno in
questa materia fornisce evidenze documentali). Siamo alle pezze,
taglieranno sulla sanità (promette Monti), hanno già tagliato sulle
pensioni, hanno aumentato tasse e gabelle, hanno aumentato il costo
dei carburanti e dell'energia in generale, riaumenteranno ancora
tutto. Ma il petrolio lucano viene (quasi) regalato agli albionici ed
alle loro sorelle.
C'è una logica in tutto
questo? Non dubitiamo, perciò abbiamo chiesto a Mario Monti ed a
qualche altro ben informato di venircela a rivelare.
Sino ad oggi non è pervenuta
alcuna disponibilità, nemmeno un cenno di diniego, men che meno una
confutazione dei dati o la smentita delle affermazioni riportate.
Torniamo a chiedere al Sen.
Mario Monti ed agli addetti ai lavori di venire in Basilicata a
spiegare ai lucani perché le compagnie petrolifere pagano all'estero
royalties fino a 6-7 volte maggiori di quelle che pagano per il
petrolio lucano. Torniamo a farlo riproponendo un incontro pubblico
di cui fisseremo la data secondo il calendario degli impegni del Sen.
Monti.
Sono domande, anzi urgenze, che
non possono aspettare ancora a lungo.
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